I problemi nel campo dei contratti di telefonia sono all’ordine del giorno, e questo lo sappiamo tutti per via delle numerose multe che i gestori telefonici ricevono dall’Antitrust ogni anno. Come se non bastasse questo, non sono pochi i casi in cui li subiamo sulla nostra pelle, sentendo il bisogno di capire come contestare una bolletta telefonica che ci sembra troppo cara rispetto all’uso che abbiamo fatto del telefono, o al contratto che ci avevano proposto qualche tempo addietro.
Spesso le compagnie telefoniche subappaltano la promozione a call center terzi che fanno di tutto per chiudere contratti e per propinarci offerte, per vendere e prendere la loro parte in percentuale. Inoltre abbiamo quei famosi servizi non richiesti che invece ci vengono comunque addebitati e fatti pagare in bolletta. Ecco perché oggi vedremo come contestare una bolletta telefonica.
Spesso si pensa che sia possibile contestare una bolletta del telefono ritenuta troppo cara chiamando il servizio clienti del gestore telefonico, questo può essere fatto, ma è solo un modo per ritardare qualsiasi indagine o provvedimento. Questo è dovuto al fatto che i gestori non prendono in carico problemi di questo tipo tramite il servizio clienti, e che spesso la stessa assistenza ti comunica di avere segnalato il problema, quando in realtà non è stato fatto nulla. Semplicemente perché l’assistenza non lo può fare. Ecco perché devi sempre evitare di seguire questa proceduta. Vediamo quindi quale risulta essere la procedura corretta che devi seguire per sottolineare una bolletta troppo cara conteggi sbagliati.
Quando noti che cifre e conteggi in bolletta risultano essere sbagliati, rispetto all’utilizzo che hai fatto del tuo telefono, è sempre il caso di vederci chiaro e di chiedere spiegazioni al tuo operatore telefonico. Dato che chiamare l’assistenza non serve, devi necessariamente procedere con una lettera di contestazione ufficiale da spedire con una raccomandata al tuo operatore. All’interno della lettera dovrai ovviamente specificare e sottolineare la motivazione della tua contestazione, e successivamente sollecitare il tuo operatore a inviarti nel dettaglio tutte le chiamate ed il traffico appartenente al tuo registro, specificando anche il periodo durante il quale sostieni di essere stato vittima di un conteggio errato. Ricordati che alla lettera di contestazione della bolletta devi anche allegare in copia la fattura oggetto della tua protesta.
Non è assolutamente un caso raro vedere il gestore telefonico ignorare la richiesta di chiarimenti e sollecitare il pagamento. Del testo può farlo, se ritiene di essere dalla parte del giusto e se tu deciderai di non approfondire la tua richiesta, purtroppo, questo è uno degli aspetti più spinosi che dovrai affrontare. Nel caso il tuo gestore telefonico dovesse decidere di ignorarti, dovrai procedere per altre vie. Devi nello specifico passare obbligatoriamente da un tentativo di conciliazione, dunque rivolgerti al CoReCom, Comitato Regionale per la Comunicazione, della tua zona. Una volta fatto questo, potrai richiedere al CoReCom l’istanza da compilare per la conciliazione, e successivamente sarà fissata una udienza dove ti verrà data l’opportunità di trovare un accordo con un rappresentante della compagnia telefonica responsabile della tua bolletta, da sottolineare il fatto che questa è un’operazione gratuita, e che il verbale è frutto di un accordo che può avere un esito positivo o negativo, in caso di mancata conciliazione fra le due parti. Sappi che se firmerai l’accordo, esso avrà valenza legale ed entrambe le parti saranno obbligate a rispettarlo.
Se la conciliazione tramite il CoReCom non ha sortito gli effetti che speravi, e anche il rappresentante del gestore telefonico ha deciso di fare muro impedendo di raggiungere un accordo, puoi affrontare la questione rivolgendoti all’AgCom, Autorità Garante per le Comunicazioni. Puoi farlo anche se sono passati 30 giorni dalla tua richiesta di conciliazione ed il CoReCom non ti ha risposto. Devi compilare un documento chiamato Formulario UG ed allegare tutti i documenti a supporto della tua protesta, inviandoli dunque all’AgCom, in questo caso si proverà a fissare una seconda udienza di conciliazione, che potrebbe avere esiti migliori della prima.
Se anche il secondo tentativo di conciliazione fatto tramite l’AgCom non ha esito positivo, e se anche in questo caso la compagnia telefonica fa di tutto per impedirti di ottenere giustizia, puoi decidere di passare per vie legali e di rivolgerti al Giudice di Pace. In realtà puoi farlo direttamente dopo 30 giorni dalla richiesta di conciliazione fatta al CoReCom, dunque saltando il secondo tentativo con l’AgCom. Anche in questo caso dovrai rivolgerti al giudice della tua zona e presentare tutti i documenti a supporto della tua contestazione, ma non potrai farlo nel caso la bolletta superi i 516,46 euro di importo.