In questa guida spieghiamo come fare un reclamo Vodafone.
Posto che Vodafone è conosciuta come uno degli operatori telefonici più affidabili presenti sul territorio italiano, potrebbe comunque presentarsi la necessità di sporgere un reclamo nei confronti del gestore. In questo caso, dunque, è necessario conoscere con attenzione i passi giusti da fare e, soprattutto, i referenti a cui rivolgersi, per sperare di avere successo e di vedere soddisfatte le proprie richieste.
Proprio per facilitare gli utenti, Vodafone mette a disposizione quattro diversi canali per esprimere i reclami. Per prima cosa, è possibile fare riferimento al contatto telefonico, nello specifico il numero 190 per i privati e il numero 23423 per i clienti business.
Nel caso, invece, si preferisca un reclamo scritto, si deve prendere nota dell’indirizzo mail vodafoneomnitel@pocert.vodafone.it. Ultima possibilità, poi, è offerta direttamente dalla rete. In questo caso è possibile andare direttamente sul sito ufficiale Vodafone nella sezione dedicata ai reclami, in cui è richiesto di effettuare l’accesso con password e login. Ovviamente, nel caso non si fosse ancora provveduto, è necessario registrarsi in pochissimi passaggi. Una volta entrati nella sezione, poi, è possibile riempire con i propri dati personali il modulo messo a disposizione da Vodafone. Dopo avere inviato la segnalazione, l’operatore risponde con una mail dove è contenuto il codice della propria pratica. In alternativa, poi, è possibile fare riferimento anche all’applicazione My Vodafone. Chiudiamo questa parte iniziale considerando anche il reclamo tramite la classica raccomandata. In questo caso si deve spedire tutto all’indirizzo Vodafone BV, Ufficio Reclami – Casella Postale 190 – 10015 Ivrea (Torino). Una volta ricevuta la segnalazione, poi, Vodafone si riserva di rispondere entro 45 giorni, sia che venga accolto sia che venga respinto. Per scrivere il reclamo è possibile utilizzare il modello presente in questa pagina.
Stabiliti i canali da utilizzare, adesso vediamo da vicino quali possono essere i motivi più frequenti alla base di un reclamo. Il primo e il più frequente, deriva dall’arrivo di una bolletta troppo alta rispetto al canone concordato o all’utilizzo effettuato. A questo punto, dopo avere costatato che, effettivamente, il consumo registrato non corrisponde all’utilizzo che si è fatto della linea telefonica, è necessario scrivere un reclamo a cui allegare la fattura contestata. Risulta essere chiaro che non è possibile rifiutarsi semplicemente di pagare la bolletta, ma è fondamentale motivare e provare le ragioni alla base del proprio dissenso. Un altro motivo di reclamo, poi, potrebbe essere rappresentato dalla presenza di disservizi legati alla connessione ADSL. In questo caso ci sono gli estremi giusti per agire quando i parametri garantiti dal gestore siano, nella realtà non vengano rispettati.
Fino a questo punto abbiamo dato per scontato che, dopo il ricevimento della segnalazione, l’operatore, risponda puntualmente e in modo favorevole. Vediamo però cosa bisogna fare nel caso in cui non si sia ricevuto risposta da parte dell’azienda. Il primo passo è rappresentato dal rivolgersi a un’associazione consumatori per attivare una pratica di conciliazione, secondo quanto stabilito dalla normativa. Ricordiamo che è possibile dare inizio a questo procedimento se è già stato presentato un reclamo tramite raccomandata o se si è scelto di agire tramite la pagina. Oltretutto devono essere trascorsi 45 giorni dall’invio senza avere ricevuto una risposta che possa essere considerata soddisfacente. Dopo avere dato l’avvio a tutta la procedura di conciliazione, la richiesta viene analizzata dalla Commissione di Conciliazione Paritetica. Questa è composta dai due elementi. Il primo è un conciliatore interno all’azienda telefonica, mentre il secondo è un altro conciliatore, ma scelto dall’Associazione Consumatori. Le Associazioni dei Consumatori cui far riferimento sono Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Arco, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori Acli, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.
Se, però, non si desidera fare riferimento all’Associazione dei Consumatori, è possibile rivolgersi al Co.Re.Com, Comitati Regionali per le Comunicazioni, della propria regione di appartenenza. Anche in questo caso si deve avviare la pratica di conciliazione andando a compilare il Formulario UG. Fatto questo, poi, si dovranno aspettare trenta giorni per sperare di ottenere i risultati desiderati. Nel caso questo non accadesse e il termine arrivasse senza avere segnale da parte dell’operatore, allora è la volta di rivolgersi al Giudice di Pace che opera sul proprio territorio.
Per avviare questa procedura è necessario presentare all’ufficio preposto tutta la documentazione raccolta dall’inizio e modulo di conciliazione stragiudiziale presso il Giudice di Pace. Come ultima spiaggia, poi, non bisogna dimenticare anche la possibilità di rivolgersi all’Autorità Garante delle Comunicazioni compilando il Modello D. In questo modo si pone l’attenzione sul comportamento dell’azienda che può essere sanzionata dall’autorità come la legge prevede.