In questa guida spieghiamo come funziona la tariffazione ogni trenta secondi.
Una delle attività più in voga in questi ultimi anni è il cambio di tariffa. Ovviamente ci riferiamo alle varie schede telefoniche e alle offerte proposte di operatori come Vodafone, Tim, Wind, Tiscali e Tre. Ognuno di loro cerca attrarre clienti attraverso delle promozioni che, in alcuni casi, possono non essere chiare, proprio come misteriose son o alcune diciture utilizzate. Scopo di questa guida, dunque, è cercare di fugare qualche ragionevole dubbio chiarendo il significato che si nasconde dietro, per esempio, a tariffazione ogni trenta secondi. Se, dunque, almeno una volta, vi siete scontrati con questo concetto rimanendo incerti sul da farsi, proviamo a comprendere insieme di cosa si tratta. Si tratta di una fase importante per riuscire a scegliere, nel migliore dei modi, una nuova tariffazione a 30 o 60 secondi.
Iniziamo a fare una prima distinzione tra scatti anticipati e scatti posticipati. Nel primo caso, per esempio, supponiamo che l’offerta presentata alla vostra attenzione preveda 16 centesimi al minuto e tariffazione a scatti anticipati di 30 secondi. Per quanto riguarda la prima parte, non dovrebbero esserci problemi di comprensione, mentre la seconda lascia degli evidenti interrogativi. In realtà, si tratta di una soluzione più semplice di quanto si possa pensare al primo sguardo. Con questa dicitura, infatti, si chiarisce che i 16 centesimi vengono addebitati all’inizio dei trenta secondi e non successivamente.
In parole ancora più semplici significa che, se la propria tariffa non prevede scatto alla risposta, saranno addebitati 16 centesimi non appena l’interlocutore dall’altra parte del telefono accetterà la chiamata. Il costo previsto è sufficiente per coprire, dunque, i successivi trenta secondi. Allo scadere di questi, nel caso la telefonata continuasse, è addebitata la stessa cifra per la seconda volta che, come a questo punto è chiara, andrà a coprire i successivi trenta secondi, e via così fino al termine della chiamata.
Nel caso, poi, la vostra tariffa preveda lo scatto alla risposta, come spiegato in questa guida, considerate che sarà addebitato il costo di questo più quello previsto per la tariffazione ogni trenta secondi. Andando più nello specifico, supponiamo che per lo scatto alla risposta sia previsto il pagamento di 18 centesimi, mentre per i trenta secondi i soliti 16 di cui abbiamo parlato fino a questo momento. A questo punto, dovete avere chiaro che, non appena sarà alzata la cornetta dall’altra parte, la chiamata vi sarà costata già 34 centesimi, ossia 18 più 16. Cifre alla mano, dunque, è chiaro che non si tratta di una tariffa vantaggiosa per chi effettua telefonate brevi e non si attarda, per motivi personali o di lavoro, in lunghe conversazioni.
Per il momento abbiamo preso in considerazione gli scatti anticipati. Ora è la volta, invece, della dicitura con al suo interno gli scatti posticipati. Se quanto detto in precedenza è stato abbastanza chiaro, però, sarà abbastanza semplice arrivare alle giuste conclusioni. Dunque, se nel primo caso la tariffazione è prevista all’inizio, questa volta i famosi 16 centesimi vengono accreditati una volta che i trenta secondi sono trascorsi. Nel caso, poi, la telefonata duri più a lungo, il medesimo costo viene pagato anche allo scoccare dei sessanta secondi. Facendo due semplici conti, questo tipo di tariffazione prevede il pagamento di 32 centesimi al minuto. Rispetto a quanto visto fino a questo momento, si tratta di una soluzione sicuramente più vantaggiosa per chi, solitamente, ha l’abitudine di fare telefonate brevi, oppure si è molto più aperti alla possibilità di scrivere SMS. Tenete comunque conto, ai fini di una decisione finale, che attualmente le spese telefoniche sono controllate meglio e abbattute grazie all’utilizzo di molte applicazioni alternative per smartphone disponibili in questo momento.